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Alla Natura possiamo ritornare osservando il suo ritmo, che ci appartiene nel profondo. Vivere a contatto e nell’ascolto di essa ci porta a notare come la sua ciclicità alterni delle fasi di produzione a delle fasi di ripresa, ricordando il movimento pulsante della vita di espansione e retrazione, apertura e chiusura, inspirazione ed espirazione.                                                                                                             

Se riusciamo a sincronizzarci con questi ritmi naturali, è più semplice vivere in salute e rispettare i bisogni fisiologici del corpo. Per noi donne può essere più intuitivo grazie alla presenza del nostro ciclo mestruale, che ogni mese ci fa vivere le quattro stagioni e ci pone in relazione con i quattro elementi: il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria.

L’inverno è il momento in cui tutto si ritira. È il letargo degli elementi, che dopo la massima espansione estiva, ritornano nella terra per ritrovare il nutrimento necessario al rinnovamento che precederà il prossimo ciclo. È una morte apparente. Anche il nostro corpo fisico, di fatto, muore un po’ ogni giorno: ogni cellula ha una sua emivita, che a seconda delle precise funzioni dura poche ore o pochi giorni, ad esempio, è il caso dei globuli rossi, i quali hanno una vita media di 120 giorni circa. Ogni cosa, sia fuori che all’interno di noi, testimonia la necessità della morte come rinnovamento, cambiamento, pulizia, spazio, lasciar andare, vuoto… per la continuazione della vita. L’inverno è il messaggero di questo insegnamento. 

All’inverno sono connessi i nostri reni, gli organi legati all’elemento dell’acqua, matrice e sorgente di vita ed in particolare sede della nostra energia vitale. Durante l’inverno, quindi, ci viene chiesto di portare attenzione e di osservare come stanno le nostre riserve energetiche, se le abbiamo usurpate o se siamo state/i in grado di prendercene cura senza arrivare a stressare l’organismo. I reni, infatti, sono sede di quella particolare energia così detta non rinnovabile, che rispecchia la nostra forza vitale, la nostra salute e la nostra longevità.

È interessante notare nei reni risieda l’espressione relazionale con la madre, che essendo la prima relazione d’amore che esperiamo, è sua volta espressione del tipo di radicamento che abbiamo ricevuto da piccole/i. Il tipo di nutrimento materno ricevuto determina la matrice femminile dalla quale derivo, impronta la mia energia yin, le capacità che ho di accedere ad essa, che si traduce nella capacità che ho di abbandonarmi, rilassarmi ed affidarmi alla vita. In base alla modalità del il mio accudimento, se è stato calmo, accogliente, paziente, in ascolto dei mie bisogni e rassicurante, si svilupperà la mia capacità di essere accogliente, calma/o, paziente e rassicurante nei miei confronti, cioè in una fisiologia nervosa, bilanciata, in grado di alternare stati di allerta in caso di pericolo a stati di quiete nelle fasi di recupero. Quella capacità di up and down intrinseca alla vita di cui parlavo all’inizio. 

La domanda da porsi, quindi, è… che tipo di nutrimento ho ricevuto? Quali sono state le abitudini che ho assorbito nel profondo e che ad oggi mi porto nella vita? Come mi fanno stare queste abitudini? Mi permettono di trovare fiducia oppure sono dei meccanicismi assorbiti, che sottendono e nascondono un’emozione antica, alla quale non voglio accedere?

I reni per essere in salute esigono libertà dagli schemi automatici e sincronia con il ritmo della vita, che è quello del corpo. Hanno bisogno di profonda calma, se viviamo costantemente nella paura, nell’ansia, nella fretta, queste portano ad un lento e progressivo esaurimento delle nostre riserve energetiche renali. 

Per capire come è lo stato di salute dei nostri reni possiamo osservare la vitalità dei nostri capelli e dei nostri denti, la presenza di occhiaie marcate, il colorito grigiastro della cute, lo stato energetico generale (se siamo spossati, stanchi…), la qualità del sonno precaria, che non ci ricarica. Questo è indicazione di un esaurimento renale. Inoltre, i reni sono connessi alle ossa (rappresentanti dei nostri antenati famigliari) e al midollo spinale. In particolare, la loro fascia di rivestimento ha un ancoraggio alla colonna vertebrale nella zona della lombare medio-alta, così che anche mal di schiena, rigidità o pesantezza in questa sede possono indicare una difficoltà nella libertà renale. La fascia renale si collega, anche, alla fascia dello psoas, che viene definito il binario di movimento dei reni, lungo il quale essi si muovono. La stessa fascia dello psoas è in connessione con quella del diaframma toracico, determinando così una relazione tra reni e respirazione. 

Durante l’inverno, quindi, ci viene chiesto di fare una sorta di ricapitolazione, portando con sé questi due messaggi:

  1. osserva le tue abitudini acquisite, come esse ti nutrono e se ti appartengono o fanno parte di ripetizioni emotive acquisite. Nel momento in cui l’abitudine si affaccia, per esempio, accendere la tv, fermati, ascolta cosa si muove nel corpo. Qual è l’emozione che si muove? E poi chiediti, cosa c’è di mio in questa ripetizione e cosa, invece, mi imprigiona in un vivere infelice? Sei pronta/o a lasciare andare il passato, quello che non ti rappresenta per aprirti alla primavera e permettere alla tua essenza e ai tuoi talenti di fiorire?
  2. una volta giunta la consapevolezza delle abitudini dannose con cui ti nutri, inizia a coltivare delle abitudini che ti riportino al presente, al corpo e che ti espandono, così che ogni volta che quell’abitudine vecchia torna, la puoi osservare e spostare la tua attenzione sull’abitudine nuova
  3. Coltiva in te la quiete, la calma, il rilassamento e la fiducia, che portano la pace necessaria alla salute generale dell’organismo ed il radicamento interiore che ci permette di vivere in armonia con tutto ciò che accade dentro e fuori di noi.

Una pratica per iniziare a piantare dei nuovi semi, riprogrammare le credenze inconsce assorbite e sviluppare nuove qualità è quella di riprogrammare il nostro ascoltatore interno grazie alla capacità di parlarsi con amore. 

Uno dei momenti più adatti per fare questo è lo spazio che si crea appena prima di addormentarsi in cui il conscio lascia spazio al subconscio. Così, quando sei sdraiata/o a letto inizia a dire a te stessa/o: domani sarò più presente al mio corpo, domani avrò più fiducia nella vita, domani sarò più amorevole con me stessa/o, metti tutte le qualità che desideri e ripetile come un mantra. Ti addormenterai con esse, che come un seme germoglieranno e lentamente cresceranno, diventando radici forti alle quali affidarti. 

 

Valentina Vavassori – Osteopata Curandera (trattamenti osteopatici adulti, donne in gravidanza, neonati e bambini). Lavoro femminile di guarigione del ciclo mestruale singolo o a gruppi.

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Nel pensiero cinese, e anche nell’On Zon Su (l’arte del massaggio cinese del piede), assume un’importanza fondamentale l’analogia, la quale permette di cogliere intuitivamente aspetti delle cose che altrimenti sarebbe più difficile scoprire.

Prendendo la definizione dal vocabolario, l’analogia è il rapporto di somiglianza tra due oggetti, tale che dall’uguaglianza o somiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti si possa dedurre l’uguaglianza o somiglianza anche di tutti gli altri loro elementi costitutivi.

Generazioni di studiosi e maestri, attraverso l’uso di analogie funzionali e consolidate, posero le basi del pensiero cinese che venne via via sviluppato nel corso dei millenni fino ad arrivare ai giorni nostri.

Una delle analogie più significative dell’On Zon Su è il binomio “uomo-albero”.

Gli antichi cinesi osservarono come l’uomo e l’albero si somigliassero: entrambi si ergono dalla terra e crescono verso l’alto. Le radici dell’albero sono come i piedi dell’uomo, sono le sue fondamenta ed è da questa affermazione che deriva l’importanza dei piedi nel corpo umano. Se le radici dell’albero riescono ad assorbire nutrimento dalla terra, l’albero cresce rigoglioso e dà frutti. Se le radici dell’albero sono sane anche l’intero albero lo è. Tutto questo, per analogia, vale anche per l’uomo: se i piedi dell’essere umano sono sani anche l’intero corpo umano lo è.

Ne deriva che si può agire sui piedi per raggiungere o mantenere il benessere dell’individuo.

Un’altra analogia tra l’uomo e l’albero è che entrambi dipendono dal Cielo e dalla Terra: hanno bisogno delle energie del Cielo e della Terra. Dal Cielo assorbono l’ossigeno, la luce, lo spettro dei colori e le influenze cosmiche; dalla Terra ottengono nutrimento e stabilità.

La triade “Cielo – Uomo – Terra” è un concetto molto importante, se non fondamentale, nell’On Zon Su.

“L’Uomo nasce dalla Terra, il suo destino viene dal Cielo. La combinazione delle due energie, celeste e terrestre, si chiama “Uomo”. Poiché l’Uomo risponde alle evoluzioni delle quattro stagioni, il Cielo e la Terra sono chiamati il “Padre” e la “Madre”. Poiché l’Uomo comprende i problemi degli esseri egli è chiamato “Figlio del Cielo”.

Huangdi Neijing Suwen (Le domande semplici dell’Imperatore Giallo)

In questa sede vorrei soffermarmi sul concetto di Cielo che nell’On Zon Su – e nella Medicina Tradizionale Cinese – è molto affascinante (perlomeno a me affascina tantissimo!).

Nella teoria dell’On Zon Su oltre alla concezione di cielo come viene comunemente considerato (spazio entro cui si muove il nostro pianeta e tutto il sistema solare), sono presenti anche le nozioni di Cielo Anteriore e Cielo Posteriore di ciascun individuo.

Come mai due Cieli?

Il Cielo Anteriore e il Cielo Posteriore hanno a che vedere con il concetto di tempo più che di spazio.

Il periodo di tempo che intercorre tra il concepimento (o forse anche prima?) e la nascita di un individuo rappresenta il suo Cielo Anteriore, mentre il periodo di tempo compreso da dopo la nascita e fino alla morte dell’individuo viene definito Cielo Posteriore.

Il Cielo Anteriore rappresenta le influenze prenatali dell’individuo: l’ereditarietà, la costituzione, tutto ciò che è innato e che rimarrà pressoché uguale nel tempo; il Cielo Posteriore invece indica le influenze postnatali quali l’educazione, il luogo in cui vive, l’alimentazione, il lavoro che svolge, lo stile di vita, e tutte le altre condizioni che possono mutare nel corso della sua esistenza.

L’aspetto interessante dell’On Zon Su è che permette di intervenire sia sui disturbi del Cielo Anteriore dell’individuo (attraverso la Tavola del Cielo Anteriore), sia sui disturbi del suo Cielo Posteriore (attraverso la Tavola del Cielo Posteriore).

Vediamo se siete attenti e “analogici”

Per quali disturbi verrà utilizzata la Tavola del Cielo Anteriore? E per quali quella del Cielo Posteriore?

Provate ad indovinare!

La Tavola del Cielo Anteriore sarà la scelta ideale per trattare tutti i disturbi ereditari e/o cronici; mentre la Tavola del Cielo Posteriore verrà utilizzata per migliorare i disturbi conseguenti allo stile di vita della persona.

In questi giorni osservate i vostri Cieli (anche quello azzurro fuori dalle finestre!) e, se vi va, fatemi sapere come stanno!

“Per tutti, sotto questo Cielo, concepito il bello nasce il brutto, fissato il bene prende forma il non-bene, essere e non essere si condizionano, grande e piccolo si caratterizzano a vicenda, l’alto si capovolge nel basso, prima e poi si susseguono a circolo”

Lao Tzu

Un caloroso saluto!

Paola

 

Paola Colafabio Operatrice Professionale di Riflessologia Plantare Cinese – Metodo On Zon Su ®  Amo tutto ciò che fa bene al corpo, alla mente e allo spirito!

Per sedute individuali o maggiori informazioni contattami:

3200710276
paolacolafabio@gmail.com

 

Come funziona la riflessologia plantare?

Credo che questa sia la prima domanda che sorge spontanea nella testa di chiunque senta parlare di questo tipo di massaggio.

La riflessologia plantare si basa sull’assunto che nel piede (microcosmo) sia rappresentato tutto il corpo umano (macrocosmo).

Sul dorso e sulla pianta del piede, dunque, sono individuabili specifici punti o aree che rappresentano tutte le parti del corpo e che possono essere stimolate attraverso una digito-pressione sui punti/aree del piede corrispondenti.

Lo stimolo provocato dalla digito-pressione viene veicolato principalmente attraverso il sistema nervoso periferico e centrale che collega le parti periferiche del corpo (tra cui i piedi) al midollo spinale e all’encefalo i quali, a loro volta, innervano tutto l’organismo.

Oltre al sistema nervoso, le manovre della riflessologia attivano anche il sistema cardio vascolare, il sistema linfatico, il tessuto connettivo, la pelle, i muscoli, la struttura ossea e i meridiani (i canali attraverso i quali si muove l’energia nel nostro corpo, secondo la medicina tradizionale cinese) che contribuiscono sinergicamente alla trasmissione degli “input” della digito-pressione plantare. 

Ecco come si spiega fisicamente il collegamento tra punto/area del piede e parte del corpo.

Ma c’è anche un’altra spiegazione molto più interessante e, per darvela, vi racconto una cosa che mi è successa quando frequentavo la scuola di riflessologia On Zon Su ®.

Al termine di ogni anno ci attendeva un esame di valutazione durante il quale presenziava il caposcuola, il Maestro Ming Wong C.Y.

Oltre alla prova scritta e pratica, dovevamo portare due relazioni e una domanda da porre al Maestro Ming.

Ogni giorno pensavo e ripensavo a cosa avrei potuto chiedere al Maestro Ming, ma in testa avevo il vuoto più totale.

Un giorno mi si accese la lampadina: lessi da qualche parte una citazione, in basso a destra c’era scritto “Proverbio cinese”.

Ecco! Avrei chiesto al Maestro Ming qual era il suo proverbio cinese preferito! (ragazzi, credetemi, non mi era venuta in mente una domanda migliore!!).

Il giorno dell’esame arrivò e porsi la mia domanda al caro Maestro Ming il quale mi rispose: “Il mio proverbio preferito è: FARE PER NON FARE!”

Rimasi qualche secondo senza parole, poi chiesi “Cosa significa?” e lui, con il suo sguardo dolce e sorridente, mi disse che avrei dovuto pensarci su.

Il mio cervello iniziò il suo lavorio mentale… Ma cosa voleva dire? Fare per non fare? Se faccio una cosa è perché la voglio fare, se faccio una cosa la sto facendo, è innegabile, come faccio a non farla?

Facevo veramente fatica a comprendere il significato del proverbio e i miei schemi mentali da occidentale non mi aiutavano di certo.

Un giorno, mentre leggevo un libro, capii.

Parlai a me stessa:
“Io faccio il massaggio, attraverso il quale do uno stimolo al corpo di chi sto massaggiando, ma lascio che sia l’intelligenza del corpo stesso ad agire come e dove c’è bisogno, in questo senso “non faccio”. Con le conoscenze che ho, so che manovre eseguire, su quale parte del piede e con quale dito della mano, ma non posso essere totalmente certa di come, dentro al corpo, il mio tocco verrà recepito e dove andrà a finire… lo posso solo immaginare in base a conoscenze teoriche che ho appreso. 
Il massaggio ha effetto su tutto il corpo, e il corpo sa dove farlo arrivare.”

Come nel Mondo e nella Natura hanno luogo processi di autoregolazione finalizzati all’equilibrio che sembrano guidati da una Forza saggia sulla quale non abbiamo controllo, così anche all’interno del corpo avvengono straordinari meccanismi di omeostasi che mirano al raggiungimento e al mantenimento di una condizione di benessere. Non bisogna fare altro che attivare questi meccanismi, e la riflessologia plantare funge da potente catalizzatore.

Possiamo vedere il massaggio del piede come l’incontro di due elementi aventi cariche energetiche opposte (lo Yin del piede del ricevente e lo Yang della mano del massaggiatore) il quale innesca una trasformazione, un movimento, un processo di circolazione delle energie che termina con l’equilibrio.

Quindi… Let it be!

Con umiltà e profondo rispetto lascio che tutto sia, lascio che tutto avvenga, tanto nel massaggio quanto nella vita.

 

Paola Colafabio Operatrice Professionale di Riflessologia Plantare Cinese – Metodo On Zon Su ®  Amo tutto ciò che fa bene al corpo, alla mente e allo spirito!

Per sedute individuali o maggiori informazioni contattami:

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La primavera è la stagione della rinascita, la Natura sboccia di fiori e profumi, il sole ci regala quel calore che tanto aspettavamo durante l’inverno; non vediamo l’ora di metter via i maglioni, i cappotti, i piumoni e goderci il nostro tempo libero all’aria aperta.

Ma allora perché appena arriva la primavera ci sentiamo stanchi? Non dovremmo essere carichi di vitalità e voglia di fare?

Non ho mai trovato risposta a queste domande finché non ho scoperto la saggezza della Medicina Tradizionale Cinese (abbr. MTC).

Servono delle piccole premesse per comprendere meglio quello che verrà scritto in seguito, soprattutto per chi non ha mai sentito parlare della MTC.

La Medicina Tradizionale Cinese è un insieme di metodi di diagnosi e cura sviluppatisi negli ultimi tremila anni attraverso l’osservazione del mondo naturale e delle sue leggi, i cui principi fondamentali derivano dai dogmi del Taoismo.

Le leggi che stanno alla base della Medicina Tradizionale Cinese sono:

  • La legge dello Yin e dello Yang
  • La legge dei 5 elementi o delle 5 forze agenti (acqua, legno, fuoco, terra, metallo)

Yin e Yang sono essenzialmente descrittori delle interazioni dinamiche alla base di tutti gli aspetti dell’universo. Ad ogni aspetto Yin dell’universo, della natura e dell’uomo corrisponde un aspetto Yang che lo definisce e dal quale è interdipendente. Facciamo un esempio: all’aspetto Yin della notte corrisponde l’aspetto Yang del giorno. Giorno e notte sono legati da un rapporto di interdipendenza: il giorno esiste solo grazie all’esistenza del suo opposto, la notte appunto. Proviamo a pensare… se non ci fosse mai la notte riusciremmo a dare una definizione di giorno? Senza il suo opposto, la parola “giorno” cosa rappresenterebbe?

Dall’osservazione del mondo naturale e dei processi dinamici in esso riscontrabili gli antichi cinesi dedussero l’esistenza di cinque elementi costituenti l’universo e qualsiasi cosa in esso contenuto; questi elementi sono: l’acqua, il legno, il fuoco, la terra e il metallo. Ogni elemento ha delle specifiche caratteristiche e funzioni. I cinque elementi sono collegati tra loro mediante il ciclo di mutua produzione e di mutuo controllo che ne garantiscono costantemente l’armonia e l’equilibrio.

Il più evidente processo dinamico presente in natura è il ciclo delle stagioni; ad ogni stagione viene quindi associato un elemento: all’inverno viene associato l’elemento acqua, alla primavera l’elemento legno, all’estate l’elemento fuoco, alla fine estate (nella MTC viene chiamata la quinta stagione che va dalla metà di agosto fino all’inizio dell’autunno) l’elemento terra e all’autunno viene associato l’elemento metallo.

Se non avessi dei limiti nella scrittura di questo articolo probabilmente andrei avanti per pagine e pagine a parlarvi di tutte le caratteristiche dei cinque elementi talmente mi appassiona l’argomento, ma focalizziamo l’attenzione su ciò che ci interessa in questo momento.

Stiamo parlando della primavera e l’elemento ad essa associato è il legno.

La forza del legno è la forza della nuova vita che si contrappone all’immobilità invernale, è la forza della spinta che fa schiudere il seme e fa nascere la nuova piantina.

L’energia del legno si espande in tutte le direzioni (non a caso, viene rappresentata dal drago a dimostrazione di un’essenza potente e vigorosa); tutto ciò che opprime e deprime è contrario al suo carattere.

Nell’uomo il legno corrisponde al fegato (organo) e alla cistifellea (viscere); si apre negli occhi e si manifesta nelle unghie e ha le seguenti funzioni:

  • Regola la circolazione del Qi (energia);
  • Immagazzina il sangue;
  • Regge tendini e muscoli.

Dopo aver fatto questa premessa teorica (che spero non vi abbia confuso troppo le idee!), torniamo alla domanda iniziale: perché in primavera ci sentiamo stanchi?

Durante l’inverno tendiamo ad accumulare parecchie tossine a causa di una minore attività fisica (sia per il freddo che ci impigrisce sia per le minori ore di luce che rendono brevi le giornate e quindi ristretto il tempo libero a nostra disposizione) e di una dieta più carica di cibi grassi e pesanti (consideriamo anche i pranzi e le cene di tutto il periodo delle festività Natalizie!!).

Non appena arriva la primavera il legno irrompe con tutta la sua forza e non fa altro che aumentare tutti i flussi di energia nel nostro corpo.

Sospinte dall’intensificarsi di tali flussi, le tossine accumulate nella stagione invernale iniziano anch’esse a circolare e nel corpo si attiva la priorità di eliminarle per evitare che la loro libera circolazione comprometta la salute e il benessere dell’organismo.

La stanchezza dipende dal fatto che il corpo tiene impegnate tutte le energie a disposizione per mettere in atto questo processo di pulizia dalle tossine.

Cosa possiamo fare per evitare questa stanchezza?

Aiutare il nostro corpo!!

Prima di tutto agendo d’anticipo! In inverno quindi cerchiamo di mantenere una regolare attività fisica (senza esagerare perché ricordiamoci che l’inverno è anche la stagione del riposo e della lentezza!) e optiamo per una dieta meno carica di grassi e più ricca di frutta e verdura di stagione, alimenti e spezie riscaldanti come zenzero e curcuma.

In seconda battuta, non appena inizia la stagione primaverile aiutiamo il corpo nel processo di smaltimento delle tossine bevendo tanta acqua, tisane drenanti e depurative, frutta e verdura di stagione. Anche brevi periodi di digiuno possono aiutare (affidatevi sempre ad esperti, mi raccomando!!)

Un valido aiuto può arrivare anche dai massaggi e dalla riflessologia plantare On Zon Su ® (dal cinese On Zon Su ® significa letteralmente “arte del massaggio del piede”).

Ci sono tavole o mappe (insieme di tecniche e manovre sul piede) dell’On Zon Su ® specifiche sia per la pulizia dell’organismo sia per trattare tutti i disturbi legati all’elemento legno che ben si addicono alla stagione primaverile. 

Contattatemi se volete avere qualche altra informazione o se volete provare!

Buona primavera a tutti!!

Paola

Paola Colafabio Operatrice Professionale di Riflessologia Plantare Cinese – Metodo On Zon Su ®  Amo tutto ciò che fa bene al corpo, alla mente e allo spirito!

Per sedute individuali o maggiori informazioni contattami:

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Inizio il mio viaggio alla scoperta del mondo olistico circa nove anni fa quando mi iscrissi ad un corso di yoga e massaggio Thai. Con lo yoga è stato amore a prima vista, anzi a prima… asana!!!

Dopo qualche anno decido di approfondire e “concretizzare” il mio interesse per la riflessologia plantare frequentando il corso triennale della On Zon Su ® School al termine del quale conseguo il diploma di Operatrice Professionale di Riflessologia Plantare Cinese – Metodo On Zon Su ®.

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Uno sguardo all’energia degli alimenti d’autunno
La visione della MTC – Medicina Tradizionale Cinese

“E’ Autunno, cosa mangio?”

Questa domanda mi viene fatta molto spesso. E la risposta non è così semplice.

A me piace considerare ogni individuo come unico, e vi assicuro che non ci sono cibi che fanno male a tutti, o bene a tutti. Eccetto ovviamente zucchero bianco e tutti gli additivi chimici tra coloranti, conservanti e simili.

Siamo unici, il nostro corpo è unico. Abbiamo costituzioni fisiche molto differenti, e per ognuna ci sono rimedi e alimenti più specifici. Inoltre dobbiamo prendere in considerazione segni e sintomi presenti, e per questo va fatta una considerazione individuale.

Concentriamoci quindi sul prevenire. Per prevenire sintomi, disturbi e squilibri, uno dei consigli più importanti che posso dare è seguire i ritmi della Natura.

Qualcuno so già che strabuzzerà gli occhi, eppure è così: Madre Natura ne sa molto più di noi! E quando si manifestano dei disturbi, è perché per lungo tempo non abbiamo seguito i suoi ritmi.

Cosa accade in autunno?

In questi mesi avviene il raccolto, immagazziniamo il più possibile per prepararci all’inverno, e ci si ritira in casa davanti al focolare.

Penso che l’autunno sia più uno stato d’animo che una stagione.
Friedrich Nietzsche

In Medicina Tradizionale Cinese l’autunno è collegato al Movimento Metallo, associato agli organi Polmone e Grosso Intestino, che collegano l’interno con l’esterno (come anche la Pelle, anch’essa parte di questo Movimento).

Servono a “rielaborare” (aria e nutrimenti) per poi “lasciar andare” le sostanze di scarto. Tutto questo avviene anche a livello emotivo. Quando arriva questa stagione, tutto il nostro essere lavora sul trasformare le esperienze vissute e sul lasciar andare ciò che non ci serve e non ci nutre più, a livello sia fisico che emotivo che mentale.

Per questa ragione in questi mesi dell’anno diventiamo più introspettivi e ci chiudiamo. Questa situazione può essere comunemente collegata a forme depressive. E se per te fosse semplicemente la risposta fisiologica ad un bisogno di “andare dentro”? Interiorizzare il vissuto per rielaborarlo. Prenderti del tempo per te stesso, rallentare, trovare uno spazio protetto dove prenderti cura di te.

E molto probabilmente i ritmi serrati della vita quotidiana non te lo permettono, e tutto il tuo sistema si ritrova sovraccaricato da impegni e responsabilità. Quando facciamo resistenza a questo naturale movimento introspettivo, il corpo ci porta ad essere maggiormente stanchi, giù di tono e indeboliti.

In questo periodo il corpo ha bisogno di introdurre calore, sotto forma di cibi cotti e di natura calda. Se ci sentiamo attratti da alimenti di natura fredda (ad esempio frutta tropicale), potrebbe esserci uno squilibrio interno. Con il calo di temperature esterne, un corpo in equilibrio dovrebbe infatti segnalarci di aver bisogno di calore.

Alcuni disturbi frequenti legati a Polmone o Intestino, come raffreddore (anche con presenza di muco) o feci sfatte, servono ad espellere il freddo e l’umido in eccesso. Anche il pianto ha spesso questa funzione.

A maggior ragione, se compaiono i primi segni di raffreddamento, i cibi di natura fredda andrebbero eliminati. Da gelato a latticini e tutto ciò che evidentemente è freddo, e anche tutta la frutta e verdura tipicamente estiva. In estate c’è bisogno di raffreddare, quindi ciò che Madre Natura ci fornisce in quella stagione, non può andare bene ora. Andrebbero quindi eliminati i pomodori (sì, hai letto bene!), melanzane, cetrioli, peperoni, insalatone e tutta la frutta tropicale!!

In questo periodo è meglio scegliere tempi di cottura più lunghi, come stufati e zuppe, che riscaldano e sono facilmente digeribili. Ora dobbiamo fare attenzione non solo alle temperature che si abbassano, anche alla secchezza, che può indebolire Polmoni e Intestino Crasso.

Quindi è buona norma scegliere alimenti yin, di natura umida, come aglio, cavoli e broccoli, porri e cipolle, zucca e patate dolci, uva, pere, e inserire tisane calde e un po’ di spezie, che vanno a scaldare, senza esagerare però, per non rischiare di peggiorare la secchezza.

Broccoli, Cavoli e Cavolini di Bruxelles

Ottimi per trasformare e muovere l’umidità, idratando l’Intestino Crasso e possono essere di grande aiuto in caso di stitichezza. Sul Polmone hanno grande capacità di protezione e in caso di disturbi respiratori e asma andrebbero assunti spesso.

Aiutano la digestione, proteggono le mucose di stomaco e intestino, e il sistema immunitario. Inoltre non dimentichiamoci della presenza di sulforafano, che li rende degli ottimi alleati nella protezione da cellule tumorali, soprattutto del sistema digestivo.

E per il basso contenuto calorico sono ottimi se non si vuole aumentare di peso!

Cachi

Tonificanti di Polmoni e Intestino Crasso, sono indicati per sedare tosse sia secca che produttiva e sciogliere catarro. Se ben maturi, sono ideali in caso di stitichezza.

Sono una bomba di vitamine, sali minerali e… calorie!

Castagne

Di natura tiepida, possono scaldare il corpo con moderazione. Sostengono la digestione e la flora batterica intestinale. Importanti durante l’allattamento, in caso di anemia, disturbi mestruali, emorroidi e sanguinamenti.

Inoltre sono fantastiche per prepararci all’inverno perché tonificano i Reni… Questo lo vedremo nella prossima stagione!

Mandarini

Favoriscono la digestione, rafforzano il sistema immunitario, migliorano la vista, pelle e mucose. Tonificano il Polmone anche in caso di asma e bronchiti: consiglio l’utilizzo della scorza di mandarino. Usati anche in disturbi dell’umore, come ansia, insonnia e depressione (usa anche l’olio essenziale!)

Melograno

E’ considerato un superfood per l’incredibile quantità di nutrienti e quindi di proprietà: protettivo neiconfronti dell’aterosclerosi, tumori e numerose malattie degenerative, riduce il rischio cardiovascolare, anche abbassando la pressione sanguigna. In medicina ayurvedica viene ampiamente utilizzato per favorire la fertilità, ed è infatti regalato come auspicio per una prole numerosa.

E’ un vero toccasana per la nostra salute e ti consiglio di utilizzarlo, oltre che per dare un tocco in più sgranato in insalate e altri piatti, sotto forma di succo fresco e estratti, anche tutti i giorni.

Pere

Ne esistono di molte varietà, e tutte sono perfette per questa stagione perché hanno esattamente le caratteristiche che servono all’essere umano in questi mesi dell’anno: tonificano Polmoni e Intestino Crasso, portano yin, umidità, idratando le mucose.

Uva (soprattutto quella rossa)

Nutre lo yin, liquidi e Sangue, idrata Polmoni e Intestino, è il frutto per eccellenza simbolo dell’autunno. Umidifica la gola secca, anche in caso di tosse secca, e ottima per feci secche. Importante per contrastare disturbi cardiovascolari, come l’arteriosclerosi, migliorando la fluidità del sangue. L’uva rossa è indicata anche in menopausa per contrastare gli effetti della secchezza, le caldane, sudorazione notturna e irrequietezza.

Inoltre tonifica ossa, muscoli e tendini.

E masticando i semi, si può avere giovamento anche su pelle e capelli.

Zucca

Tonifica il Qi, dando energia per combattere la stanchezza fisica e mentale. Sostiene la digestione e aiuta a regolarizzare la glicemia.

Perfetta per questa stagione: è espettorante, calma la tosse, scioglie il catarro ed è un importante antinfiammatorio (quest’ultimo soprattutto se usata cruda, anche aggiunta a succhi e estratti).


Avrai forse notato che molti di questi alimenti hanno un notevole apporto calorico, questo perché ci servirà energia per mantenerci sani e forti durante l’inverno. Ci servono alimenti che ci radicano, che ci portano dentro.

Quindi le diete ipocaloriche sono estremamente sconsigliate in questo periodo!

In questi mesi ti consiglio la combinazione di pere (sia crude che cotte), miele e noci, se vuoi anche sotto forma di frullato, per idratare i Polmoni in caso ad esempio di tosse secca (e per prevenire se tendi ad avere questo disturbo), e in caso di stitichezza. Se la stitichezza, e quindi la secchezza a livello dell’intestino, persiste, puoi aggiungere a questa combinazione anche kiwi, prugne secche e semi di lino, tutto frullato, mangiato per più giorni consecutivi, meglio se accompagnato da una bella tisana calda.

E per mantenere il sistema immunitario sano e forte, ogni mattina al risveglio, a digiuno, prendi una bella tazza di acqua calda con succo di limone, miele (da aggiungere quando l’acqua non è bollente, ma già alla temperatura giusta per essere bevuta), zenzero, curcuma e un pizzico di pepe nero. Da assumere per tutto l’autunno e inverno!

Queste sono indicazioni generali. Come dicevo all’inizio, siamo unici, ed è importante fare una valutazione personalizzata. Se vuoi saperne di più, contattami, sono a tua disposizione!

 

Deva Daniela Spagnoli – Da 15 anni sono consulente di alimentazione e medicina tradizionale cinese, con un occhio particolare verso intolleranze e detossificazione.
Nel 2011 ho creato Equilibrium, centro di discipline bionaturali, per essere circondata da un qualificato team multidisciplinare di professionisti, per garantire ai clienti il massimo supporto nel ritrovare salute e benessere.

Sono anche counsellor olistico e oltre alle sessioni individuali propongo gruppi di costellazioni familiari e sistemiche, di meditazione, di crescita personale e spirituale, cerchi di donne e per coppie, sia in Italia che all’estero.
Faccio inoltre parte del team internazionale di Deepdive, un importante e profondo percorso di crescita interiore.

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